

Cari lettori, oggi parliamo di sostenibilità alimentare. Un concetto che, ora più che mai, risuona a livello globale.
Per poter approcciare questa tematica così ampia e complessa, ci siamo rivolti alla Fondazione Barilla, Center for Food and Nutrition che ha gentilmente messo a nostra disposizione una serie di documenti, dati e analisi a dir poco indispensabili per avere un prospetto complessivo ma attendibile della situazione attuale.
Vi introdurremo alla sostenibilità alimentare intesa come mezzo per raggiungere il benessere, nostro e del pianeta, iniziando proprio col proporvi una citazione illuminante, estrapolata dal report Fixing Food 2018, redatto da The Economist Intelligence Unit:
“…Ciò che è buono per la salute umana è spesso anche un bene per il pianeta. Questo significa che le scelte alimentari dei consumatori possono avere un impatto sulla sostenibilità ambientale del nostro approvvigionamento alimentare…”
Per comprendere a fondo questa frase occorre digerire una premessa specifica, ossia che esiste un legame innegabile tra i cambiamenti climatici in atto (che stanno mettendo a rischio il nostro pianeta) e i sistemi alimentari globali.
È infatti ormai certo che la produzione di cibo sia in assoluto l’attività dell’uomo che più ha contribuito e contribuisce al cambiamento climatico.
Gli effetti di queste variazioni e in alcuni casi stravolgimenti di clima li stiamo già percependo, chi più chi meno, naturalmente. Ciò non di meno sono reali e ci stanno cogliendo impreparati perché in largo anticipo rispetto alle previsioni dei climatologi. Appare dunque logico reagire apportando modifiche, inevitabili a questo punto, che devono coinvolgere la società a tutti i livelli.
Considerando poi che le attività agricole sono responsabili del 30% delle emissioni globali di gas serra e al contempo è da attribuire alle stesse attività agricole il prelievo di circa il 70% di acqua dolce nel mondo, viene da sé il pensiero che vadano trovate delle alternative, delle soluzioni, dei piani b, per rendere più sostenibile e meno dannoso il sistema alimentare globale.
Questo è esattamente l’obiettivo verso il quale i responsabili politici, le organizzazioni non governative (ONG), gli scienziati, il settore privato, i media e gli altri attori del sistema alimentare si stanno muovendo: capire come procedere verso un sistema alimentare globale sostenibile, cercando nuove fonti di innovazione e individuando le migliori pratiche da adottare.
Non dev’esserci cosa più complicata, soprattutto perché, al fine che il piano funzioni, andrà mobilitato il mondo intero, dai piccoli agricoltori, alle aziende di produzione e lavorazione delle materie, tutta la filiera insomma, compresi noi consumatori.
Per noi consumatori, suggerisce poi la Fondazione Barilla, la possibilità di iniziare con piccoli passi potrebbe essere più vicina del previsto.
Sembra infatti che una risposta al problema dei cambiamenti climatici possa essere trovata nei nostri piatti attraverso quella che viene definita alimentazione corretta; una dieta corretta dal punto di vista nutrizionale può essere davvero la via più veloce per ridurre il nostro impatto ambientale.
Una notizia splendida, della quale possiamo solo gioire, ma che alle volte può essere male interpretata.
Parlando di alimentazione sana e sostenibile, infatti, non si vuole intendere eliminare dalle nostre diete determinate categorie di alimenti. Piuttosto ci viene chiesto di moderare.
Vi proponiamo una seconda citazione, nuovamente estrapolata dal report di The Economist:
“…un’alimentazione sana deve anche avere un basso impatto ambientale e risparmiare preziose risorse naturali. David Katz, eminente esperto nel campo della nutrizione e divulgatore scientifico statunitense, ritiene che questo nesso tra una dieta sana e un pianeta sano sia essenziale per garantire le risorse naturali da cui dipende l’alimentazione stessa. Come sostiene l’esperto, “una dieta sana è quella che guarda anche alla futura disponibilità di risorse per i nostri figli”…”
Il concetto di alimentazione sana o corretta spaventa il più delle volte inutilmente. Strani allarmismi invadono le menti dei buon gustai appassionati di cucina tradizionale, ricca, che prevede sì il consumo di ortaggi e cereali (alimenti sostenibili a basso impatto ambientale), ma anche quello di prodotti di origine animale quali carne, pesce e latticini (meno sostenibili e con un maggiore impatto ambientale).
Qui occorre precisare che alimentazione sana e alimentazione sostenibile, non prevedono assolutamente lo sterminio del pecorino sardo dai nostri piatti, né di un filetto di lonza o di una coscia di pollo dorata. Al contrario di quello che molti immaginano, sarebbe sufficiente che tutti iniziassimo a moderare il consumo di alimenti meno sostenibili, a favore di una dieta variegata, completa, gustosa e sana.
Nessuna rinuncia, solo moderazione.
Barilla ci presenta a tal proposito uno strumento, la Doppia Piramide alimentare e ambientale, un modello grafico elaborato dalla Fondazione BCFN che abbina alla classica piramide alimentare, una seconda piramide capovolta.
Questa seconda piramide ci presenta gli alimenti classificati in base alla loro impronta ecologica, ossia l’impatto che la loro produzione può avere sull’ambiente. Osservando il grafico, anche da occhio inesperto, possiamo notare come gli alimenti buoni per la nostra salute, quelli consigliati dai nutrizionisti, siano anche i più sostenibili dunque con un minore impatto ambientale. Viceversa, gli alimenti con un’impronta ecologica maggiore, sono proprio quelli da consumare con moderazione.
Si tratta di osservazioni, cari lettori, osservazioni che possono tramutarsi in ottimi spunti sui quali riflettere, in particolare ora che ci avviciniamo alla Giornata Mondiale dell’Alimentazione, in ricorrenza il prossimo mercoledì 16 ottobre.
Ci avviciniamo ora alla conclusione di questo speciale con un ultimo appunto a tema sostenibilità: tra le diete suggerite dalla Fondazione Barilla, ideale in particolare per gli adulti, un ruolo importante lo riveste la dieta mediterranea, equilibrata dal punto di vista nutrizionale, sostenibile e golosa!
“…la doppia piramide evidenzia che la Dieta Mediterranea permette di adottare un’alimentazione sostenibile… l’invito è quello di consumare più frutta e ortaggi, per poi salire verso i cereali, i legumi, l’olio extra vergine di oliva e i latticini. Nella parte superiore della piramide si trovano carne rossa, dolci, formaggi, carni bianche, pesce e uova. Questi sono alimenti di cui è importante moderare il consumo: offrono importanti nutrienti, ma la loro quantità deve essere mantenuta sotto controllo per evitare impatti negativi sulla salute e sull’ambiente.”
Un Pizzico conferma il solito appuntamento al prossimo martedì per nuovi spunti golosi da condividere.
Il team di
UN PIZZICO
Ristorante I Tigli in Theoria
Lunedì 19:00-22:00
Martedì 12:00-14:00 / 19:00-22:00
Mercoledì 12:00-14:00 / 19:00-22:00
Giovedì 12:00-14:00 / 19:00-22:00
Venerdì 12:00-14:00 / 19:00-22:00
Sabato 12:00-14:00 / 19:00-22:00
Domenica CHIUSO
I Tigli in Theoria
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22100 Como, (CO)
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Per informazioni o richieste, scrivere all’indirizzo info@theoriagallery.it
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