L’artista

Figlia unica di una famiglia agiata, Irina Katchanova cresce tra l’affetto della nonna e delle zie ed è grazie al rapporto intimo con una di queste che si avvicina per la prima volta all’arte. La zia, infatti, è un’insegnante di arti pittoriche la quale intravede in Irina ancora sedicenne un promettente talento.
Nel 1987 porta a termine gli studi universitari presso la facoltà di Economia e commercio a Mosca, accantonando momentaneamente la pittura.
Nel 1992 si trasferisce a Roma lavorando come interprete: in questo periodo si avvicina per la prima volta all’arte italiana.
Dal 2000 inizia a lavorare nel campo della fotografia e della grafica digitali. Nel 2004 compie diverse trasferte tra l’Italia e la Russia: a Mosca, grazie alla madrina, direttrice di un centro culturale aperto a tutti gli artisti che vogliono confrontarsi e sperimentare, Irina Katchanova capisce di essere portata verso l’arte. Frequentando i circoli culturali russi conosce Michail Kolymbegov, maestro dal quale impara e sperimenta l’en plein air. Sono le suggestioni apprese dagli impressionisti e dai postimpressionisti che maggiormente la affascinano e la contaminano in quanto, come dichiara l’artista: mi diviene possibile fissare in un attimo preciso lo stato d’animo che intendo eternare.
Significativa è anche l’influenza di Anatoly Zverev (1931-1986, Maestro presso la Russian State Social University di Mosca), artista moscovita fondatore del Movimento Espressionista Russo (che Irina ricorda insieme alla sua caratteristica frase Permetti di farti immortalare?, che Zverev utilizzava quando chiedeva un pezzo di pane e una bottiglia di vino in cambio di un ritratto).
Irina Katchanova riesce a fare proprio l’insegnamento del maestro russo esprimendo in pittura la personalità e l’anima del soggetto attraverso la sovrapposizione materica della pittura a olio e la scelta dei toni che lo contraddistinguono. Nel 2009 a Montecarlo collabora con il pittore iperrealista Alberto Adonai e grazie a questa cooperazione sperimenta ulteriori tecniche.
Nel 2011 si trasferisce a Como dove vive attualmente.

L’artista

Figlia unica di una famiglia agiata, Irina Katchanova cresce tra l’affetto della nonna e delle zie ed è grazie al rapporto intimo con una di queste che si avvicina per la prima volta all’arte. La zia, infatti, è un’insegnante di arti pittoriche la quale intravede in Irina ancora sedicenne un promettente talento.
Nel 1987 porta a termine gli studi universitari presso la facoltà di Economia e commercio a Mosca, accantonando momentaneamente la pittura.
Nel 1992 si trasferisce a Roma lavorando come interprete: in questo periodo si avvicina per la prima volta all’arte italiana.
Dal 2000 inizia a lavorare nel campo della fotografia e della grafica digitali. Nel 2004 compie diverse trasferte tra l’Italia e la Russia: a Mosca, grazie alla madrina, direttrice di un centro culturale aperto a tutti gli artisti che vogliono confrontarsi e sperimentare, Irina Katchanova capisce di essere portata verso l’arte. Frequentando i circoli culturali russi conosce Michail Kolymbegov, maestro dal quale impara e sperimenta l’en plein air. Sono le suggestioni apprese dagli impressionisti e dai postimpressionisti che maggiormente la affascinano e la contaminano in quanto, come dichiara l’artista: mi diviene possibile fissare in un attimo preciso lo stato d’animo che intendo eternare.
Significativa è anche l’influenza di Anatoly Zverev (1931-1986, Maestro presso la Russian State Social University di Mosca), artista moscovita fondatore del Movimento Espressionista Russo (che Irina ricorda insieme alla sua caratteristica frase Permetti di farti immortalare?, che Zverev utilizzava quando chiedeva un pezzo di pane e una bottiglia di vino in cambio di un ritratto).
Irina Katchanova riesce a fare proprio l’insegnamento del maestro russo esprimendo in pittura la personalità e l’anima del soggetto attraverso la sovrapposizione materica della pittura a olio e la scelta dei toni che lo contraddistinguono. Nel 2009 a Montecarlo collabora con il pittore iperrealista Alberto Adonai e grazie a questa cooperazione sperimenta ulteriori tecniche.
Nel 2011 si trasferisce a Como dove vive attualmente.

Esposizione

Alle pareti delle tre sale, disposte su altrettanti livelli, risaltano moderne espressioni artistiche policrome di soggetti in prevalenza figurativi, che si integrano e convivono con le tracce del passato, realizzate da Irina Katchanova.
Un’atmosfera fortemente evocativa di ristoro e cultura, di sapori e di arte.

Esposizione

Alle pareti delle tre sale, disposte su altrettanti livelli, risaltano moderne espressioni artistiche policrome di soggetti in prevalenza figurativi, che si integrano e convivono con le tracce del passato, realizzate da Irina Katchanova.
Un’atmosfera fortemente evocativa di ristoro e cultura, di sapori e di arte.